Italia Login

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Fino a qualche decennio fa per richiedere un certificato bisognava recarsi fisicamente nell’ ufficio di interesse

di Anna Diuccio 

Il web 2.0, con la sua elevata fruibilità e capillare diffusione ha creato un accesso “immediato” non solo ai social network ( con cui ormai si identifica tutta la rete) ma, e sopratutto, accesso a piattaforme di servizi utili al cittadino.

Da qui nasce l’esigenza di creare una identità digitale ovvero la ” rappresentazione virtuale dell’identità reale, che può essere usata durante interazioni elettroniche con persone o macchine” ( cit. Eric Norlin e André Durand).

Fino a qualche decennio fa per richiedere un certificato bisognava recarsi fisicamente nell’ ufficio di interesse, esibire un documento di riconoscimento valido e, solamente dopo l’avvenuta constatazione della identità del richiedente, la richiesta poteva essere accettata ed evasa.

Successivamente è partita la digitalizzazione di alcune pratiche burocratiche (ex INPS) alle quali si può accedere tramite opportuno codice identificativo.

Il problema attuale è che esiste un numero elevato di siti ognuno dei quali prevede una registrazione con username e password, che permettono la identificazione “univoca” dell’ utente.

Prende vita quindi l’ idea di creare una piattaforma unica di accesso ai servizi pubblici : Italia Login.
L’accesso a Italia Login prevede che ogni cittadino abbia una propria identità digitale attraverso un pin unico SPID ( Sistema Pubblico per la gestione della Identità Digitale).

Italia Login sarà una piattaforma che permetterà di:
• Ricevere e inviare comunicazioni con la PA
• Accedere ai servizi via via disponibili
• Ricevere avvisi di scadenze
• Effettuare e ricevere versamenti
• Archiviare i propri documenti
• Interagire con l’anagrafe digitale.

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Profilo Autore

Anna Diuccio

Ingegnere elettronico, Anna Diuccio,romana d’adozione,sposata con una bimba di 4 anni si è lanciata dul web,tralasciando parzialmente gli studi fatti,per iniziare un’attività che la soddisfa e le rende possibile conciliare la sua vita famigliare con il lavoro. “Gestisco con una collega un sito (www.schadula.it) di un’associazione culturale che si occupa di formazione in cui spesso contribuiamo con articoli redatti da noi su argomenti di attualità (e non) che ci colpiscono in maniera particolare”.

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