La libertà del web 2.0

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Il termine web 2.0 è un termine che indica un nuovo approccio mentale e funzionale dell’utente al mondo World Wide Web.

Di Anna Diuccio

Il termine web 2.0 venne introdotto per la prima volta nel 2004 alla Conferencce di O’ Reilly Media da Tim O’Reilly, l’ editore sostenitore del software libero e open source ( software il cui codice viene reso pubblico e modificabile da qualsiasi utente a propria discrezione).

Non si tratta quindi di un termine che fa riferimento ad una particolare release software o evoluzione di una applicazione, ma trattasi di un termine che indica un nuovo approccio mentale e funzionale dell’utente al mondo World Wide Web ( rete in tutto il mondo).

Prima di questa grande evoluzione l’ utente era un semplice fruitore di servizi forniti dalla rete, cioè l’utente si limitava a consultare e-mail, leggere notizie da un sito senza nessuna interazione dinamica con quanto visualizzato. Questa nuova evoluzione del web invece, ha dato la possibilità ad ogni internauta di intervenire in tempo reale sulla rete, commentando e condividendo.

Web 2.0 significa dunque

 condivisione ” ad ampio spettro” di notizie, musica, video, foto

possibilità di aprire e gestire attività on-line , con scarse conoscenze informatiche

libertà di espressione: chiunque può aprire un blog o un proprio sito.

Questa nuova libertà ha creato un mondo virtuale in cui tutto sembra possibile in cui tanti cercano e creano il proprio alter ego e vivono una vita parallela, ma a quale prezzo?

 

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Profilo Autore

Anna Diuccio

Ingegnere elettronico, Anna Diuccio,romana d’adozione,sposata con una bimba di 4 anni si è lanciata dul web,tralasciando parzialmente gli studi fatti,per iniziare un’attività che la soddisfa e le rende possibile conciliare la sua vita famigliare con il lavoro. “Gestisco con una collega un sito (www.schadula.it) di un’associazione culturale che si occupa di formazione in cui spesso contribuiamo con articoli redatti da noi su argomenti di attualità (e non) che ci colpiscono in maniera particolare”.

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