Un naso biotecnologico

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È stata inventata la macchina che sente gli odori. Proprio come un naso umano. E ad inventarla è stata una donna: Luisa Torsi

Lo studio è stato realizzato da Luisa Torsi, docente di Chimica analitica all’università di Bari, in collaborazione con Krishna Persaud dell’università di Manchester e pubblicato su una delle riviste scientifiche internazionali più prestigiose, la Nature Communications (http://www.nature.com/ncomms/2015/150116/ncomms7010/full/ncomms7010.html).

Si può pensare di realizzare una macchina che percepisca gli odori con un elevato grado di sensibilità?

Si, afferma la professoressa Luisa Torsi, la quale – insieme al suo team composto da Gerardo Palazzo, Maria Magliulo e Gianluca Lattanzi – ha escogitato un modo per creare sensori che consentirebbero di realizzare macchine che annusano come i nasi umani.

Come avviene questo processo?

Il naso umano sente e identifica gli odori grazie ad un complesso processo di percezione olfattiva difficilissimo da riprodurre artificialmente. Ma noi, abbiamo preso in prestito dal nostro muco nasale una proteina detta ‘odorante’ che funziona come recettore olfattivo e l’abbiamo inserita nel biosensore. Dopodiché, utilizzando una combinazione di queste proteine integrate in un transistor, abbiamo differenziato gli odori che sono molecole definite chirali le cui strutture sono immagini speculari l’una dell’altra.

Nessuno prima d’ora l’aveva scoperto?

Molti studi sono stati condotti in tal senso, ma nessuno prima d’ora era riuscito a mettere a punto un macchinario avente lo stesso grado di sensibilità del naso umano.

Quale l’elemento più peculiare del macchinario scoperto?

Esso può fare la distinzione di alcune delle molecole curiali. Per fare un esempio, le diverse forme della stessa molecola di carvone possono odorare sia di menta sia di cumino. Il sensore sviluppato è in grado di fare questa differenza avendo – al suo interno – un limite di rilevazione molto simile a quello del naso umano.

Quale sarà l’utilizzo?

La scoperta consentirà la creazione di una nuova generazione di biosensori con una spiccata capacità di fiutare odori molesti, pericolosi e di impatto ambientale. L’utilizzo può essere industriale per segnalare il cibo andato a male, o ambientale per rilevare e valutare l’inquinamento atmosferico. Non a caso, lo studio è stato sviluppato nell’àmbito del progetto europeo FlexSMELL (http://flexsmell.eu/) da me coordinato come università di Bari in partnership oltre che con l’università di Manchester, anche con il Politecnico di Losanna, le università di Sheffield e Tubinga. Lo scopo del progetto era di realizzare sensori intelligenti che, sfruttando l’elettronica organica integrata con sistemi

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Profilo Autore

Mariella Colonna

Mariella Colonna - giornalista professionista, laurea in Lettere moderne e master in Pubbliche relazioni. A lungo nelle redazioni di Barisera e de Il Quotidiano della Basilicata di Matera. Per la testata online Affaritaliani.it gestisce il blog 'la Colonna Infame'. Si è occupata di comunicazione istituzionale per la Regione Puglia, Unioncamere, Cineham, Comune di Alberobello. Esperienza pluriennale nella comunicazione web con progetti europei con la Camera di Commercio di Bari ed alcune Fondazioni. Dall’insediamento del Parlamento europeo del 2009, al quale il Trattato di Lisbona conferisce poteri di co-decisione, ha collaborato con le Commissioni Cultura e Bilancio e con l’intergruppo Sky&Space per interlocuzioni con competenti Direzioni generali della Commissione europea per la presentazione, definizione e approvazione di progetti elaborati di concerto con gli organismi pubblico/privati e società. Communication manager e startup di Boscolo Hotels Bari. Docenza in ‘Comunicazione scientifica’ per la facoltà di fisica dell’università di Bari. Ha collaborato con Rai2/Voyager. Sì è occupata dell'ufficio stampa della Scuola di Medicina dell'università di Bari. Attualmente si occupa della comunicazione del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell'Università di Bari e collabora con il programma Mediaset Freedom Oltre il confine di Roberto Giacobbo.

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