Un anno di Toponomastica

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2014: un bilancio delle attività toponomastiche

Fine anno: tempo di bilanci. E quello di Toponomastica femminile è sicuramente in attivo. Basti pensare a quante nostre simpatizzanti sono entrate nelle commissioni toponomastiche dei propri comuni di residenza. A Giuliana Cacciapuoti, Nadia Cario e Claudia Giuliani, che già dall’anno passato facevano parte delle commissioni rispettivamente di Napoli, Padova e Ravenna, si sono aggiunte quest’anno Maria Pia Ercolini a Roma, Nora D’Antuono a Sulmona, Ester Rizzo a Licata, Roberta Pinelli a Modena, Maria Andaloro a Rometta. Il risultato premia un lungo lavoro di pressione sulle istituzioni e di disponibilità alla collaborazione sui temi odonomastici.

Nato come gruppo di ricerca su facebook, tre anni fa, dal 2 dicembre scorso Toponomastica femminile è associazione no profit.

Auguri a tutte le madri costituenti! Un altro premio, intanto, ne arricchisce la bacheca: dopo i riconoscimenti di “Nome dell’anno 2012”, e premio “Donnaèweb”, il sito di Toponomastica femminile si è aggiudicato nel marzo 2014, a Venezia, il premio della giuria popolare per la categoria web nell’ambito della IV edizione del premio nazionale Immagini Amiche, promosso dall’UDI.

Quali sono state le azioni più significative e innovative dell’anno?
Andiamo con ordine.
A inizio d’anno è partito il corso “Linguaggi di genere – L’apparente neutralità del comunicare”, rivolto a docenti e studenti e aperto alla cittadinanza di Formia. Approvato e finanziato dalla Regione Lazio e dal Comune di Formia e realizzato con FNISM (Federazione Nazionale Docenti), il progetto ha visto susseguirsi incontri formativi – presso il Liceo Vitruvio Pollione e il Comune – e laboratori didattici itineranti che hanno attraversato il Lazio centro-meridionale per sensibilizzare docenti e discenti della regione su scuola, genere e linguaggi urbani – toponomastica, segnaletica, pubblicità – arti, media e sessismi linguistici. Ad accompagnare il tour laboratoriale, sono state esposte mostre toponomastiche, con caratteri e modalità diverse, a Roma, Albano, Tivoli, Sacrofano, Campagnano, Giulianello, Sora, Bassiano, Aprilia.

Sul finire della stagione sul sito sono nate tre nuove sezioni: Prime donne, Memorie e Interviste.
La prima, curata da Daniela Domenici, Daniela Sautto e Ester Rizzo, vuole evidenziare la storia di donne che nei settori più svariati – dalla letteratura alla politica, dall’economia all’arte, dalle scienze alla storia – hanno raggiunto l’obiettivo che si erano prefisse scavalcando spesso pregiudizi che sembravano invalicabili e percorrendo strade tortuose e faticose.

La seconda, curata da Barbara Belotti, dà vita ai racconti che si celano dietro ai nomi femminili celebrati negli spazi pubblici, ma vuole anche ricordare tante donne che ancora non hanno trovato posto nella sfera simbolica dell’odonomastica locale. E Saveria Rito, ormai provetta wikipediana, inserisce nella libera enciclopedia le loro voci.

La terza raccoglie una serie di interviste rivolte alle sindache italiane in merito alle scelte amministrative riguardanti le intitolazioni stradali secondo l’ottica di genere. Tra le prime cittadine che hanno aderito all’iniziativa Monica Chittò, sindaca del Comune di Sesto San Giovanni, Silvia Marchionini, eletta nella città di Verbania, Clara Scapin, sindaca di Legnago, e Silvia Conte, prima cittadina di Quarto d’Altino.
Due eventi toponomastici hanno caratterizzato l’8 marzo 2014: la scadenza del primo concorso nazionale “Sulle vie della parità” e la campagna per le intitolazioni legate alle vittime del Triangle Waist Company.

Tantissime le adesioni, pervenute da scuole primarie a licei, dalle Università e da centri culturali al concorso, patrocinato dal Senato della Repubblica e da associazioni e istituzioni diverse. Quale presidente della Giuria, ho constatato il grande successo della sezione digitale: in power point e in video, ragazze e ragazzi, bambine e bambini hanno raccontato storie inedite di donne, spesso protagoniste dimenticate del loro territorio.

Alla cerimonia di premiazione, che si è svolta il 26 maggio, grazie al patrocinio di GIO e all’impegno personale della filosofa Francesca Brezzi, nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università Roma Tre, sono giunte/i da tutta Italia più di 500 alunne e alunni, con al seguito docenti, dirigenti e genitori, per ricevere dalla vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli, dalle mani di assessore e consigliere capitoline, docenti dei tre atenei romani, presidenti di associazioni e di municipi, libri, tavole, targhe, diplomi. In contemporanea, nei corridoi dell’università è stata allestita la mostra dei lavori eseguiti da studenti della Sapienza (Atelier di Public Design, laurea in Disegno industriale, facoltà di Architettura).
Il 25 Marzo 1911 bruciava a New York la Triangle Waist Company, una fabbrica tessile in cui lavoravano in prevalenza giovani emigrate: nell’incendio persero la vita 126 donne, tra cui 38 italiane. Ester Rizzo, nel suo bel libro Camicette bianche, dopo una meticolosa ricerca d’archivio, ricostruisce e racconta la storia delle vittime, dalla nascita al viaggio oltre oceano, dal lavoro in fabbrica alla morte. Ester, Toponomastica femminile e l’editore Navarra, rivolgono un appello alle amministrazioni di nascita delle operaie perite tra le fiamme, affinché le ricordino intitolando loro una piazza, una via, un giardino, per ridare dignità alle vittime del rogo, per riconsegnare alle donne il posto che meritano nella storia del nostro Paese.
Tra primavera ed estate si sono susseguite mostre e conferenze di toponomastica e percorsi di genere femminile. A Terni, San Giuliano Terme, Roma, Garbagnate, San Martino di Venezze, Firenze, Massa, Trieste, Udine, Catania, Lodi, Stazzema, Rende, Torino…

E’ nato, in occasione di questi eventi, il dialogo con associazioni e istituzioni, perché è nella condivisione di idee, progetti e azioni che il gruppo ama muoversi. FILDIS, SOROPTIMIST, WISTER, SENONORAQUANDO, UDI, LEGAMBIENTE, DOLS… sono diventate in breve tempo interlocutrici privilegiate.
E in estate ha visto la luce la prima app, collegata ai nostri “Percorsi di genere femminile”: è la Versilia di Maria Grazia Anatra, a sperimentare il settore con Appassionata: possiamo scaricarla gratuitamente qui: https://itunes.apple.com/it/app/versilia-appassionata/id904905923?mt=8

In autunno, dopo i trascorsi di Roma e Palermo, è toccato a Torino ospitare il III Convegno nazionale, nella Sala Polivalente di via Leoncavallo, dal 3 al 5 ottobre: “Strade maestre: un cammino di parità”, magistralmente organizzato da Loretta Junck. Il primo giorno è stato dedicato ai percorsi di genere guidati:alla Villa della Regina, all’ex Manifattura Tabacchi, al Quadrilatero. Nel secondo giorno si sono susseguiti interventi ad ampio respiro, sulla toponomastica, la memoria, la città e spazi aperti per gruppi e associazioni locali e nazionali; non è mancata la mostra tematica, allestita nel giardino d’inverno della biblioteca. Ha chiuso i lavori una Tavola rotonda con rappresentanze istituzionali.
Mostre e conferenze non si sono arrestate davanti ai primi freddi: a ottobre ad Albino; a novembre a Potenza, Rimini, Lodi, Roma; a dicembre a Roma, Trento e Rovigo.

E ora siamo pronte per affrontare il nuovo anno: prossimi all’orizzonte, due progetti didattici con il Comune di Roma, un convegno a Catania, un incontro a Lodi, altre giornate di studio a Formia, laboratori diffusi ai Castelli romani e in diverse aree del Lazio, interventi di formazione a Bari, Lamezia e Firenze in collaborazione con il Soroptimist e il MIUR. E siamo solo a gennaio.
Buon anno, buon lavoro, buona condivisione e un augurio di parità.

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Profilo Autore

Livia Capasso

Livia CAPASSO, laureata con lode alla “Federico II” di Napoli in Lettere con indirizzo storico-artistico, ha insegnato Storia dell’arte in vari Licei, dal Nord al Sud del paese. Attualmente risiede a Roma, e coltiva molteplici interessi, coniugando la passione per la Storia dell’arte alle rivendicazioni femministe. Cofondatrice dell’associazione “Toponomastica femminile”, partecipa a progetti didattici per diffondere una cultura di parità tra le giovani generazioni, scrive articoli per testate giornalistiche sulle donne a cui i comuni italiani hanno dedicato o dovrebbero dedicare strade, interviene come relatrice a convegni, organizza mostre sul tema della memoria femminile. Presiede la giuria del Concorso nazionale “Sulle vie della parità”. Mantiene rapporti con le Istituzioni per rivendicare una parità di diritti anche nella odonomastica cittadina. Per piattaforme elearning ha preparato un corso completo di Storia dell’arte e varie lezioni sull’arte di genere. Ha scritto e pubblicato due romanzi, Fotoricordo per una smemorata, in parte autobiografico, e “Donne in trincea”, una raccolta di racconti che hanno per protagoniste donne, eroine del quotidiano.

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