Una cavalla di razza

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Per le lettrici di Dols un ricordo di Mariella Gramaglia.

Per le giovani lettrici di Dols e molte altre, questo nome forse non dice molto ma grazie ad Internet non sarà loro difficile sapere chi era, cosa ha fatto e perché ne parlo.
Considero le notizie ricavate dal web un prezioso ed ormai imprescindibile strumento di conoscenza a disposizione delle interessate/i e quindi non mi voglio dilungare a ripetere il lungo elenco delle belle cose da lei fatte. Credo invece di renderle un meritato ricordo nel rammentare la sua persona, per come l’ho conosciuta io.

Ci siamo incontrate negli anni ’70. Eravamo entrambe impegnate, su sponde leggermente diverse, nella politica e nel sociale. La incontrai ad un dibattito, alla sala dei convegni della rivista socialista “Mondo operaio”, molto attiva per gli incontri culturali e politici.
Ne avevo sentito parlare. Dicevano tutti che era molto brava, impegnata.
Al primo approccio non ebbi molta simpatia per lei; mi sembrò fredda, poco comunicativa con quella voce metallica che è stata una caratteristica che avvalorava invece i suoi pensieri saggi e profondi.

Ho continuato a non amarla e forse a considerarla una rivale. Vattela a pesca, come siamo fatte noi donne! Navigavamo per lo stesso mare del femminismo, della politica, della cultura riformista eppure non riuscivo a rompere il ghiaccio. Poi è accaduto quello che era giusto accadesse.
Perché la stima e l’intelligenza reciproca non poteva che sciogliere quel gelo.
L’ho rincontrata in un’ altro convegno, entrambe incinte. Unite in uno dei più importanti accadimenti del femminile, nel portare in grembo un pezzo di futuro su cui scherzammo “Speriamo che sia femmina”, al quale avremmo potuto insegnare le nostre idee e trasmettere le nostre faticose battaglie per un futuro migliore.
E’ necessario non ignorare, nel passaggio degli anni, persone come lei, insieme a tantissime altre, che hanno lottato per cambiare l’immagine e la vita delle donne.

Per chi l’ha conosciuta rimangono di lei i ricordi, i suoi splendidi articoli, i suoi scritti e le sue parole; come a me che non molto tempo fa ebbi il piacere di presentare un libro insieme.
Alla nostalgiche, alle ricercatrici, alla sensibilità individuale, rimarranno sul web tracce di storia del movimento femminile e delle sue protagoniste, fra cui sicuramente Mariella. Ad alcune di quelle che della storia possono fare a meno perché troppo egoiste ed impegnate ad afferrare il presente, non rimarrà niente.

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Profilo Autore

Marta Ajò

Marta Ajò, scrittrice, giornalista dal 1981 (tessera nr.69160). Fondatrice e direttrice del Portale delle Donne: www.donneierioggiedomani.it (2005/2017). Direttrice responsabile della collana editoriale Donne Ieri Oggi e Domani-KKIEN Publisghing International. Ha scritto: "Viaggio in terza classe", Nilde Iotti, raccontata in "Le italiane", "Un tè al cimitero", "Il trasloco", "La donna nel socialismo Italiano tra cronaca e storia 1892-1978; ha curato “Matera 2019. Gli Stati Generali delle donne sono in movimento”, "Guida ai diritti delle donne immigrate", "Donna, Immigrazione, Lavoro - Il lavoro nel mezzogiorno tra marginalità e risorse", "Donne e Lavoro”. Nel 1997 ha progettato la realizzazione del primo sito web della "Commissione Nazionale per la Parità e le Pari Opportunità" della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il quale è stata Editor/content manager fino al 2004. Dal 2000 al 2003, Project manager e direttrice responsabile del sito www.lantia.it, un portale di informazione cinematografica. Per la sua attività giornalistica e di scrittrice ha vinto diversi premi. Prima di passare al giornalismo è stata: Consigliere circoscrizionale del Comune di Roma, Vice Presidente del Comitato di parità presso il Ministero del Lavoro, Presidente del Comitato di parità presso il Ministero degli Affari Esteri e Consigliere regionale di parità presso l'Ufficio del lavoro della Regione Lazio.

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