Le miss che segnano i tempi

2

E’ interessante osservare come il concorso nel corso degli anni si sia adeguato ai costumi della società italiana. E che ne sia diventato un vero specchio.

‘’Mamma, ma mica vedrai Miss Italia’’ Così mi ha apostrofato mia figlia ieri sera quando mi  ha visto che guardavo la trasmissione in onda su LA7. ’’le vere femministe non guardan0 queste trasmissioni!’’ ha continuato.
Su ciò che lei ritenga  sia femminista e cosa no, ho sorvolato, considerati i suoi 20 anni.

Comunque non sono solita seguire  Miss Italia, ma sono passata per caso con il telecomando su la 7 ed alla fine l’ho seguita tutta tranne il finale (ma me lo sentivo che avrebbe vinto la candidata siciliana ).

E’ stato interessante valutare come il concorso  nel corso degli anni si sia adeguato ai costumi della società italiana. E che ne sa diventato un vero specchio.
Se le ragazze un tempo avevano come aspirazione la possibilità di entrare nel mondo dello spettacolo, ora dichiarano di voler fare le diplomatiche, le giornaliste e la vincitrice addirittura studia per fare la logopedista e lavorare con i bambini.
Solo una partecipante ha dichiarato apertamente di volere lavorare nello spettacolo, ma come presentatrice. Però, mirano in alto  queste raazze, ho pensato io.

Il concorso di Miss Italia nato nel dopo guerra ha passato indenne gli anni della contestazione e del femminismo, pur continuando a raccogliere  critiche per il modo in cui viene presentata la donna, bella e vacua. Ma le candidate oggigiorno sono tenute a dimostrare doti diverse dalla sola bellezza.

Bisogna ammettere che per molte Miss Italia è stato un trampolino di lancio nel mondo del lavoro: infatti molte delle partecipanti  sono riuscite a sfondare nel mondo del cinema e dello spettacolo, spesso pur non essendo riuscite tutte ad essere incoronate come Miss Italia. Tra le più celebri ricordiamo: Silvana Pampanini, Silvana Mangano, Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Lucia Bosè, Mirca Viola, Simona Ventura, Anna Falchi, Martina Colombari, Christiane Filangieri, Anna Valle, Francesca Chillemi, Miriam Leone e molte altre.

Molti i cambiamenti del regolamento man mano che la società si evolveva.
Nel 1990 vengono abolite le “misure” delle ragazze (seno-vita-fianchi); nel 1994 il concorso viene aperto alle donne sposate e alle mamme, nel 1996, si ha l’elezione della prima Miss Italia di colore, Denny Mendez; l ‘età di partecipare al concorso viene via via aumentata: negli anni ’70 e ’80 si ebbero diverse miss minorenni (Anna Kanakis e Susanna Huckstep) , dagli anni ’90 la presenza di ragazze adolescenti produsse scalpore e relative proteste.
Nel 2014 sono l’età massima delle partecipanti passa da 26 a 30 anni; sono ammesse anche le ragazze nate in Italia da genitori stranieri che, per motivi burocratici, non hanno ancora ottenuto la cittadinanza italiana pur avendone diritto.

Sebbene  il concorso di bellezza sia una competizione basata principalmente sul  giudizio della bellezza fisica dei partecipanti,  oggi i criteri di utilizzati sono altri: socievolezza, fiducia in se stesse, capacità di stare i scena senza timidezza, caparbietà, ambizione, cultura etc.

Nel 1958 fu permesso alle partecipanti di sfilare indossando il “bikini” (inventato  già nel 1946) perché giudicato, fino a quel momento, scandaloso.

Quest’anno il bikini è tornato, non suscitando più lo scalpore  solito: forse perché siamo abituati ad altri nudi?

La presentatrice: una Simona Ventura scatenata ha talvolta ha rubato la scena alle concorrenti.
La Giuria:  quattro  uomini ed una donna,  Marco Belinelli, Emis Killa, Sandro Mayer, Alessandro Preziosi e Alena Seredova.

La forte composizione  maschile dimostra che il concorso è rivolto ad un pubblico principalmente fatto di uomini  con l’eccezione di una donna che le guarda con occhi da uomo.

Forse le concorrenti e le loro mamme e sorelle che le hanno supportate e spinte non hanno considerato la partecipazione al concorso da questo punto di vista.

E’ sufficientemente  femminista la mia considerazione? 

Dimenticavo: la vincitrice Clarissa Marchese, 20 anni, diplomata al liceo scientifico (100/100), è iscritta alla facoltà di Logopedia a Parma e aspira a lavorare con i bambini. Il papà Giuseppe ha una pizzeria, mentre la mamma, Marisa, è americana di origini siciliane. Ha vissuto per due mesi in America.

Non ho parlato di Rosaria Aprea (candidata esclusa al primo turno della finale e vittima di stalking) per rispetto al suo dolore.

 

CONDIVIDI

Profilo Autore

Caterina Della Torre

Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

2 commenti

  1. Perdonatemi di solito sono molto buona, ma non resisto!! Ecco la mia: Questa versione “La7″/ventura pone fine alla ricerca di un nuovo posto per un concorso oramai non più prioritario che era stato eliminato dopo 50 anni dal palinsesto del servizio pubblico. Così dopo un anno via web e tanta fatica ecco trovata una seconda casa a La7 che ha consentito al concorso di ritornare in TV. Il payoff della versione La7/ventura e’ l’Italia più bella, che non ci dispiace anche se, sentire dei titoli come miss “curvy” fa gelare il sangue…gli abiti lunghi ma volgarmente molto trasparenti delle miss non lasciano spazio all’immaginazione. Io mi astengo da altri giudizi e salvo solamente Simona Ventura che con il suo sarcasmo e un po’ di autoironia e’ in grado di rendere divertente qualsiasi cosa, anche la lettura di un bilancio!!

  2. rita garofalo on

    Concordo con quanto affermato dalla lettrice di cui sopra nel ritenere non appropriate le trasparenze degli abiti o tutto ciò possa involgarire una partecipazione a tale concorso, essendo oramai la figura femminile non più quella della “bella e vacua” ma al contrario, una figura cui esaltare oltre alla bellezza , particolari doti di personalità o talento.
    Emergono quindi a testimonianza delle partecipanti, idee, progetti, ambizioni di carriera correlate di curriculum sia da parte di giovani aspiranti che di donne anche impegnate in famiglia o con figli.
    Un ruolo di donna dinamico, al passo con i tempi della modernità e senza compromessi!

Lascia un commento


nove − = 4