Così non va

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di Caterina Della Torre

Se ne è discusso su tutti i media e social, da quando la ex ministra alle pari opportunità Josefa Idem ha dato le dimissioni volontarie o ”caldamente consigliate” dal premier Enrico Letta.

Di fatto lasciava vuoti due posti: quello del ministero allo sport e quello delle pari opportunità.

Quello allo sport è stato subito rimpiazzato dando la delega ad un un ministro con portafoglio e con diritto di voto (ministro degli Affari regionali Graziano Delrio), quella per le Politiche giovanili al ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge e quella alle pari opportunità invece è andata ad una viceministra (si era anche vociferato erroneamente che il posto fosse andato ad un uomo) del welfare a Cecilia Guerra, economista di valore, ma con scarsa pratica nelle pari opportunità e soprattutto, senza diritto di voto nel consiglio del ministri.

‘Non si comprende come mai il Governo abbia scelto solo per le Pari Opportunità, materia tipicamente trasversale ad ogni argomento, di attribuire la delega ad un vice ministro che non partecipa, se non invitata e senza diritto al voto, al Consiglio dei Ministri, mentre vi partecipano a pieno titolo i due Ministri delegati alle politiche giovanili e allo sport.’ (da la Rete di parità)


Quindi le pari opportunità relegate come in passato ad un ruolo di secondo piano? E’ così che il paese difende le donne, senza una vera politica che le tuteli, se non attraverso un delega ad un viceministro?
Capiamo che la situazione della nostra nazione sia confusa, ma non è annullando l’unico ministero, ripeto senza portafoglio, dedicato ai diritti  delle donne e della parte debole della società che la si districa. Considerando che le donne sono una parte importante dell’elettorato e della popolazione italiana: il 52%. Oppure si parla di donne solo per gossip o per casi giudiziari che le coinvolgano?

Noi non ci stiamo e richiediamo che il ministero venga restaurato, magari non accorpadolo ad uno poco affine.

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Profilo Autore

Caterina Della Torre

Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

4 commenti

  1. milene mucci on

    Assolutamente d ‘accordo.Dico anche che sarebbe stato un bel gesto richiamare dal limbo inspiegabile in cui é stata messa Anna Paola Concia

  2. “Che Borghezio fosse un uomo volgare gli italiani lo hanno capito da tempo, ma oggi ha veramente toccato il fondo. Le sue parole contro il ministro Josefa Idem meritano solo ed esclusivamente il disprezzo di tutte le persone perbene”, ha reagito il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda. “E’ intollerabile che in questo Paese non sia possibile evitare di rivolgere critiche ad una donna senza accompagnarle con epiteti volgari, discriminatori, sessisti. So bene che non è un caso, specie se le parole vengono da soggetti come Borghezio. Tuttavia, come ebbe modo di dire la ministra Kyenge, dichiarazioni come quella di oggi contro la ministra Josefa Idem non offendono chi le riceve, ma tutta la società ed è per questo che le rispediamo al mittente”, fa eco la senatrice del Pd Anna Finocchiaro, presidente della commissione Affari costituzionali.
    ma spesso si aspetta l’’approvazione’ di qualcuno e non sembra avere una grande autostima. Credo che migliorare sempre se stesse e le proprie capacità serva ad accrescere l’autostima.
    La Ministra Josefa Idem, ha proposto recentemente ”alte sanzioni pecuniarie per tutte le pubblicità lesive dell’immagine della donna”. Pensi che sia una buona idea? Quali altre politiche proporresti?

    Le sanzioni pecuniarie sono sempre un buon argomento – specie per chi maneggia così tanti soldi. Ci sono tante cose che si possono fare – la censura come si è visto non funziona. In primo luogo l’empowerment delle ragazze e delle donne, e poi progetti mirati ad una maschilità differente, che non sbava sulle veline, che non crede nella forza muscolare, che si interroga sui cambiamenti in atto nei rapporti di potere fra i generi e sulla loro costruzione sociale.

  3. Noi non ci stiamo e richiediamo che il ministero venga restaurato, magari non accorpadolo ad uno poco affine.
    RIVOGLIAMO JOSEFA IDEM , ORA SUBITO , SE NON ORA QUANDOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

  4. “Non abituarsi ai soprusi, combattere ed essere sereni”
    “Le sconfitte naturalmente bruciano, ma sono anche un’ottima opportunità
    per imparare e fare meglio la volta dopo””Conoscere lo sport, può non significare essere un buon assessore,
    occorre anche tanto amore per il territorio, per la gente
    ed avere le idee chiare sulla missione”

    “Sacrificio lo sport? Sacrificio è non avere il pane ogni giorno,
    non avere un tetto sopra il capo, lo sport è un grande impegno”

    Si è trasferita in Italia nel novembre 1988.Josefa Idem,

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