La rete dei sogni – IX capitolo

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di Margherita Privitera

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La notte era calata repentina sul villaggio, Senan e Ior si caricarono sulle spalle il pesante acquario contenente la loro fonte di guadagno e si diressero verso il trabocco nella spiaggia, il loro covo.
Non appena arrivarono sul molo, Ior scivolò su una fune e nel giro di pochi istanti, la bara in vetro cadde al suolo facendosi in mille pezzi.
Lorelei sbattè violentemente al suolo, tuttavia non appena vide l’oceano stagliarsi dinnanzi ai suoi occhi increduli, cercò di fuggire strisciando lungo tutto il molo con i due cacciatori al seguito.
– Sbrigati idiota! Non fartela scappare!- sbraitò Senan indicando al fratello la sirena che svelta stava per gettarsi tra le braccia delle acque.
Quando fu sul punto di buttarsi dal molo, Senan riuscì ad agguantarla e ad issarla su un largo cappio a testa in giù.
Lorelei gridò furiosa e non appena l’uomo le si accostò dinnanzi riuscì a graffiare con i suoi lunghi artigli il suo viso ispido.
Senan imprecò non appena vide il sangue scivolare dal suo zigomo destro.
– Maledetta, pagherai per questo! Ior svelto portami le cesoie!- ordinò l’uomo fissando con odio palpabile la creatura inerme.
Irvin spiò l’uomo dirigersi verso il trabocco in silenzio, Kieran lo stava aspettando all’ingresso di questo e non appena Ior ebbe varcato la porta venne colpito e immobilizzato.
Adesso restava solo Senan, pensò dirigendosi furtivamente verso l’amico.
Il buio rendeva quasi impossibile i movimenti, ma la chioma scarlatta dell’amico spiccava dalle tenebre.
– Benfatto, adesso manca solo quel verme- disse Irvin contro Kieran che scrutava l’uomo in lontananza.
– Sembra pericoloso, presto si chiederà dove sarà finito suo fratello – contastò l’amico indicando l’uomo semi svenuto e imbavagliato al suolo.
Irvin strinse il coltello affilato che aveva nascosto tra le pieghe della giacca, era giunta l’ora di riprendersi ciò che gli apparteneva.
– Guardami le spalle, nessuno dovrà sapere di questa notte – ordinò dirigendosi in silenzio verso il molo.
Lorelei fissava il mare senza fiato, le forze avevano iniziato a scivolare via e il ricordo di Irvin che le voltava le spalle, lasciandola in balia degli eventi sembrava bruciarle più di mille ferite.
Era giunta l’ora della sua morte, pensò avvilita, il suo corpo era completamente disidratato, perfino le lacrime stentavano a scendere da i suoi occhi.
La vista si era totalmente oscurata e il sapore del sangue le riempiva la bocca.
– Dannazione Ior! Muoviti! –  gridò l’uomo contro il trabocco, ma non appena si voltò venne colpito in pieno viso cadendo al suolo.
Lorelei trasalì sentendo un rumore sordo, tuttavia non riusciva a vedere nulla di nitido e preciso, solo sagome scure, finché il buio non calò definitivamente sulla sua vista.
Irvin fissava con sdegno l’uomo che si rialzava lentamente da terra, Senan lo guardò sorpreso di vederlo.
-Ti aspettavi che ti lasciassi andare?- gli chiese Irvin sprezzante, tra le mani una lama scintillava contro i potenti raggi del faro.
Senan si alzò asciugando un rivolo di sangue ai lati delle labbra, – che diamine vuoi?- sussurrò l’uomo fissandolo con odio visibile.
Irvin accennò alla sirena svenuta sul cappio, – consegnamela e vivrai- sentenziò in tono aspro.
Avrebbe tanto voluto farlo fuori con le sue mani, ma non poteva macchiarsi di un delitto tanto grave, pensò infastidito.
Senan gli corse incontro pronto a colpirlo, ma Irvin riuscì a fermarlo e dopo vari scontri riuscì a batterlo ancora una volta al suolo.
Strinse la sua giacca sollevando l’uomo da terra e strattonandolo quanta forza aveva in corpo.
– Adesso raccogli le tue cose e vattene da qui, tu e tuo fratello dovete sparire da Doolin, mi spiego? – gli intimò Irvin più infuriato che mai.
L’uomo annuì terrorizzato, e lui lo lasciò andare dirigendosi verso Lorelei priva di conoscenza.
Spezzò la corda stretta alla sua coda e la raccolse tra le sue braccia, il suo corpo era più freddo del marmo, constatò e le sue labbra socchiuse erano così secche e asciutte.
La prese tra le braccia dirigendosi verso la spiaggia, quando udì la voce di Kieran chiamarlo a gran voce.
Non appena si voltò, vide Senan corrergli incontro con in mano un pugnale.
Istintivamente coprì il corpo di Lorelei, ma quando vide la lama scivolare al suolo e gli occhi dell’uomo sbarrati, capì che Kieran era arrivato in tempo.
Una lama spiccava alla schiena di Senan, ormai senza vita disteso sul molo.
Rivolse un cennò di ringraziamento all’amico che rispose prontamente, per poi correre fulminio verso la baia.
Una volta arrivato nelle acque della riva, immerse completamente Lorelei, aspettando che riprendesse conoscenza e pregando come mai aveva fatto prima.
– Lorelei ti prego, svegliati…- la supplicò Irvin tra le lacrime, accarezzò quel viso tanto amato, sperando ardentemente che di rivedere i suoi magnifici occhi lavanda.
La sirena iniziava a poco a poco a riprendere il familiare colore perlato, le sue labbra erano tornate rosee e piene e il suo respiro iniziava a regolarizzarsi.
Quando riaprì gli occhi Lorelei incrociò lo sguardo provato di Irvin, la testa aveva smesso di girarle e le ferite sembravano essersi calmate, tuttavia la reazione che ebbe fu quella di scappare dalle braccia del suo amato per far ritorno tra i fondali sicuri dell’oceano.
Irvin fissò impotente la sirena sparire tra le onde del mare, il respiro le si era mozzato nel momento in cui aveva intravisto negli occhi della sua metà la paura nei suoi confronti.
In fin dei conti non aveva tutti i torti, rifletté affranto Irvin, lui doveva essere colui che avrebbe dovuto proteggerla dagli uomini, non avrebbe dovuto trascinarla nella baia, doveva immaginare che prima o dopo qualcuno l’avrebbe avvistata.
Adesso se ne era andata via per sempre, Irvin contemplò le acque solitarie e silenziose, su di lui scese quel senso di smarrimento che aveva dimenticato da tempo, un nodo si impossessò della sua gola mano a mano che la sua mente realizzava che Lorelei non avrebbe più fatto ritorno alla baia.
Alzò gli occhi al cielo gridando la frustrazione del momento con quanta voce aveva in gola.

<<continua>>

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Dols

Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

2 commenti

  1. Questo e’ il blog giusto per tutti coloro che vogliono capire qualcosa su questo argomento. Trovo quasi difficile discutere con te (cosa che però in realta’ vorrei… haha). Avete sicuramente dato nuova vita a un tema di cui si e’ parlato per anni. Grandi cose, semplicemente fantastico!

  2. Questo e’ il blog giusto per tutti coloro che vogliono capire qualcosa su questo argomento. Trovo quasi difficile discutere con te (cosa che però in realta’ vorrei… haha). Avete sicuramente dato nuova vita a un tema di cui si e’ parlato per anni. Grandi cose, semplicemente fantastico!

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