Amore e amicizia

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Com’è difficile un rapporto d’amore tra due amici!

D.

Salve,
le chiedo gentilmente se può darmi un consiglio in merito alla mia situazione. Sono una ragazza di 28 anni e 3 mesi fa, non so neppure io come,  fatto sta che mi sono sentita nuovamente attratta dal mio migliore amico ( lui ha 35 anni), col quale 10 anni fa avevamo provato ad iniziare una relazione ma senza buoni risultati.  Lui aveva sofferto molto per la nostra separazione, mi aveva chiesto di sposarlo (aveva 28 anni allora) ma io non provavo le stesse cose per lui e così abbiamo chiuso. Nonostante tutto siamo riusciti a mantenere un legame di amicizia che è durato fino ad ora. Dopo qualche mese dalla sua proposta lui ha iniziato una relazione con una mia conoscente, durata sei anni, all’inizio mi diceva che stava con lei ma pensava a me…. però con il passare del tempo le cose per loro si sono aggiustate, io sono andata a studiare lontana dal nostro paese, ho avuto altre relazioni poi concluse, e noi nel frattempo ci siamo sempre tenuti in contatto. La loro relazione è durata 6 anni, finché a dicembre dello scorso anno lei ha deciso di lasciarlo perché si sentiva sola. Io rimanevo sempre la sua confidente, ma quando ci siamo rivisti a Pasqua ci siamo baciati. Ci siamo visti 5 volte nell’arco di 2 mesi e ogni volta siamo stati assieme tra mille dubbi e incertezze.
Per me è stato riscoprire un sentimento nuovo, per lui un problema aggiunto! Infatti mi ha confidato di essere depresso e di essere in cura da uno psicologo, da gennaio oramai, mi ha detto che sta malissimo e che non sa se sta facendo bene con me, che si sente attratto e mi vuole bene ma forse sta sbagliando, mi ha detto un sacco di cose tra cui che per me ha già sofferto, che non si trova nelle condizioni di iniziare una storia, che non ci sposeremo mai…. Alla fine dopo 2 mesi di agonia abbiamo deciso di chiudere il nostro rapporto (mai iniziato in realtà) e da 1 mese non ci sentiamo ne ci vediamo più. La decisione è stata presa tra pianti e lacrime da entrambi, è passato solo un mese, HO provato a chiamarlo proprio ieri ma aveva il cell. spento. Mi manca, e non so se ho fatto bene ad assecondare questa decisione. Io vorrei stargli vicina, vorrei aiutarlo, ma so che per me ora lui è qualcosa di più e starei pure male a non sentirlo mio. Non so che fare. Lo vorrei sentire, mi piange il cuore sapere che 10 anni di amicizia si sono rovinati così. Mi sento impotente, vinta. non so che pensare, ho paura di perderlo o di averlo già perso. Gli voglio un bene dell’anima e questo distacco mi sta facendo morire. Faccio male a cercarlo? lo vorrei sentire chiedergli come va, sapere come sta ..e ovviamente se mi pensa ogni tanto.

Che devo fare? può darmi un consiglio?
La sua psicologa gli ha detto che noi dobbiamo separarci …….ma tutta questa storia mi sembra così assurda. ….allontanarmi ora per me è una doppia sofferenza, mi sembra di tradirlo di tradire la nostra amicizia prima di ogni altra cosa. soffro come se l’avessi fatto per davvero, quando in realtà io non voglio e non posso farlo. In questo mese ci ho pensato tanto e mi sento così male a sapere che lui sta male, io in realtà, la prima cosa che voglio è sapere che lui sta migliorando, vorrei aiutarlo essere per lui prima di tutto un aiuto in questo momento così brutto.

Giusto o sbagliato che sia io non voglio abbandonarlo, non posso ora soprattutto che sta male. Vorrei essere davvero l’amica prima di tutto, quella di cui lui può fidarsi, un supporto un aiuto. Non riesco ad accettare di dovermi allontanare ora troncare ora un rapporto che per giusto o sbagliato che sia non è nelle condizioni di doversi logorare in questo modo proprio quando lui sta più male……cosa mi consiglia?
Carla

R.

Gentile Carla
Ho letto con interesse la sua lettera densa di emozioni e sensazioni, ma devo dirle che mi è parsa piuttosto empatica e confusa nelle priorità.
Immagino che la complicazione derivi dal fatto che questa persona per lei “importante” ha provato in passato un sentimento non ricambiato nel profondo mentre ora è lei, Carla, che non capisce bene la natura del nuovo sentimento, nato per lui.
Tutto si gioca lì…se è vero che “lui” è un amico sia pure nella giusta e onorevole considerazione che l’amicizia dona conforto e supporto nel momento di bisogno, è pur vero che lei, Carla non può ora essergli vicina “come amica” perché così facendo lei contribuisce solamente a disorientarlo e a frustrarlo maggiormente.
Le ha detto che ha già molto sofferto per lei, che non vede vie di realizzazione comune, che altro può dirle?
In questo momento lei Carla non può rivestire il ruolo dell’ amica, non può offrirgli la classica spalla su cui piangere, non è questo che lui le chiede né le ha chiesto prima.
La persona di cui lei ci racconta cerca di difendersi dalla sofferenza, allontanandosi da lei, per trovare un equilibrio al di là del vostro rapporto ibrido sia passato che presente per cui le consiglio di rispettare questa richiesta di distacco e rimanere in attesa di un suo cenno quindi di attendere.
E’ lui che deve decidere se accettare la sua amicizia/interesse rinnovato oppure se elaborare la perdita del vostro rapporto in modo definitivo per non rivivere nuovamente un lutto doloroso ed inutile.
Capisco che per lei sia triste non contattarlo ed offrirle aiuto, ma il suo conforto sarebbe, per lui, una pena maggiore.
Abbia pazienza e si faccia viva con lui solamente nel caso in cui vi sia definitiva chiarezza sui veri, duraturi e costruttivi sentimenti che prova per lui.

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Profilo Autore

Maria Cristina Paselli lifecoach

Specializzata in Scienze d’Azienda, Gestione di Risorse Umane, lavora da tempo nei settori dell’Alta Formazione per Manager, nel Coaching, nella Comunicazione Positiva, Marketing, Creazione di Team Leader, Immagine Personale, Leadership Aziendale e nella Selezione di Personale Hight Level. Collabora con Province e Regioni per Corsi di Avvio e Formazione all’ Imprenditoria . Consulente di Aziende Private ed Enti Pubblici per Attività di Organizzazione, Management, Aggiornamento professionale, Progettazione, Formazione sul Lavoro ed Orientamento. Ha pubblicato testi sulla Formazione, l’Inserimento e il Ricollocamento di donne, adolescenti difficili, adulti e categorie ritenute socialmente deboli. Ha realizzato la sceneggiatura di Performance teatrali al termine di Corsi di Autostima. Ha progettato e diretto Programmi di Prevenzione e Mantenimento del Benessere Psicofisico in Centri di Cura, collaborando con specialisti e terapisti orientali, sia in Veneto che in Toscana.

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