Il provider imbusta

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Premesso che il principio di funzionamento della pec è lo
stesso della posta certifica,  si può affermare che non c’è bisogno di
particolari modifiche hardware o necessità  di reperire nuovo software specifico per il suo utilizzo.

Il primo passo da fare per usufruire di tale servizio è l’attivazione, presso un provider (fornitore ) di posta elettronica,  di una casella certificata. Quindi chi prende l’incarico di ‘certificare’ il messaggio è il provider.

 

Quest’ultimo riceve  il messaggio e lo ‘imbusta’, cioè gli appone un messaggio di trasporto e la sua firma digitale, a garanzia delle
provenienza e della integrità del messaggio. In altre parole il provider si fa garante nei confronti del mittente della non alterabilità del contenuto del messaggio e nei confronti del ricevente , della provenienza del messaggio  ricevuto.

Appena il messaggio è letto dal destinatario, viene spedita al mittente una ricevuta con il risultato della operazione di consegna.

Cosa accade se viene smarrita la ricevuta?

Il provider conserva per 30 giorni ogni traccia del passaggio  della mail, in un registro di riconosciuto valore giuridico, basta quindi farne semplicemente richiesta.

I fornitori di pec in linea di massima, per evitare spam, virus  e le odiose catene virtuali, non permettono alla mail non certificata di essere consegnata ad un destinatario certificato.

Tuttavia esiste in alcuni gestori danno la possibilità di deviare le mail tradizionali verso una casella di posta non certificata scelta
dall’utente.

Viceversa se un messaggio da una pec è inviato ad una mail tradizionale, il messaggio viene ricevuto ma non sarà generato nessuna
ricevuta.

http://www.schadula.it/articoli/pec_1.html

 

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Profilo Autore

Anna Diuccio

Ingegnere elettronico, Anna Diuccio,romana d’adozione,sposata con una bimba di 4 anni si è lanciata dul web,tralasciando parzialmente gli studi fatti,per iniziare un’attività che la soddisfa e le rende possibile conciliare la sua vita famigliare con il lavoro. “Gestisco con una collega un sito (www.schadula.it) di un’associazione culturale che si occupa di formazione in cui spesso contribuiamo con articoli redatti da noi su argomenti di attualità (e non) che ci colpiscono in maniera particolare”.

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