E’ davvero così difficile essere felici?

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E se si e’ felici come mantenere lo stato di grazia in cui ci si trova?

Molti lettori e lettrici di Dols scrivono chiedendo consigli sulla felicità, come trovarla e soprattutto come mantenerla quale stato di ideale serenità dell’anima e del corpo.

E’ diffuso in questa, come in molte altre epoche, un senso indefinibile di precarietà, di indecifrabile pessimismo anche autodistruttivo che si fatica a dipanare e far sparire per lasciare il posto all’ottimismo della volontà e della ragione.

L’insoddisfazione domina le vite di molti, l’ansia per la realizzazione di progetti, di ideali da raggiungere, la noia di atti ripetuti meccanicamente senza trovare in essi novità e curiosità, fonti primarie di energia e slancio.

In realtà nessuno possiede magicamente “La ricetta della felicità”né la felicità è sempre meta lontana ed irraggiungibile per noi.

Per Trilussa è solo un attimo….
C’è un ape che si posa
su un bottone di rosa:
lo succhia e se ne va…
Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa.”

 

Il problema è imparare a vedere ed accettare quello che si è, si fa, si ha, anche se molto distante da come si vorrebbe.

Diamo attenzione all’attimo presente,senza spostare continuamente ed ossessivamente il pensiero al futuro o al passato, per concentrarsi invece completamente sulla realtà del qui e ora, per non perderlo, tanto fugge veloce.

Tempo fa qualcuno mi ha chiesto se ritenevo importante mangiare lentamente, a parte le motivazioni salutistiche legate alla masticazione, il godere di ogni sapore, odore e colore del cibo può diventare anche motivo di piccola soddisfazione.

Se mentre mangiamo ci avveleniamo con discussioni o ricordi spiacevoli o doveri da compiere o guardiamo convulsamente l’orologio ecco che quel momento di ristoro diventa solo un riempimento meccanico dello stomaco.

La felicità non si compra né si guadagna, sappiamo tutti che il danaro fornisce gradi maggiori di libertà, ma la felicità è altro.

Chi dice che la felicità è dentro ognuno di noi ha perfettamente ragione anche se le delusioni vissute rendono questa energia più flebile e più difficile da tirar fuori, quello che ci aspettiamo da noi stessi insieme al senso di colpa possono diventare i nostri peggiori ostacoli al raggiungimento di una felicità.

Proviamo almeno una volta … a
• Liberarci anche solo per un giorno dal peso dei doveri, verso noi stessi e verso gli altri, cerchiamo semplicemente di esistere, godendoci la giornata, fatta di sole o pioggia, freddo o caldo
• Concentrarci su di noi oggi, su ciò che siamo e su ciò che già abbiamo ottenuto fin qui
• Dare un po’ della nostra attenzione a qualcuno che non conosciamo,ad un animale abbandonato. ad un anziano solo,ad un malato, ad una persona che esca dalla nostra sfera d’azione abituale: famiglia,colleghi,amici
• Rallentare, per quel giorno, tutti i nostri soliti ritmi, fermandoci da soli su un prato o su una panchina e guardando fuori di
noi, il mondo che scorre veloce
• Smettere, anche solo per quei momenti, di lottare contro tutto ciò che dovremmo essere o dovremmo fare
• A capire a fondo quello che siamo e che vogliamo veramente
• Non compiangerci, non serve a nulla anzi toglie le forze per riuscire a cambiare la nostra vita

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Profilo Autore

Maria Cristina Paselli lifecoach

Specializzata in Scienze d’Azienda, Gestione di Risorse Umane, lavora da tempo nei settori dell’Alta Formazione per Manager, nel Coaching, nella Comunicazione Positiva, Marketing, Creazione di Team Leader, Immagine Personale, Leadership Aziendale e nella Selezione di Personale Hight Level. Collabora con Province e Regioni per Corsi di Avvio e Formazione all’ Imprenditoria . Consulente di Aziende Private ed Enti Pubblici per Attività di Organizzazione, Management, Aggiornamento professionale, Progettazione, Formazione sul Lavoro ed Orientamento. Ha pubblicato testi sulla Formazione, l’Inserimento e il Ricollocamento di donne, adolescenti difficili, adulti e categorie ritenute socialmente deboli. Ha realizzato la sceneggiatura di Performance teatrali al termine di Corsi di Autostima. Ha progettato e diretto Programmi di Prevenzione e Mantenimento del Benessere Psicofisico in Centri di Cura, collaborando con specialisti e terapisti orientali, sia in Veneto che in Toscana.

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