A tu per tu con Catena Fiorello II

0

di Luciano Anelli

<precedente>

Nella prima parte del libro descrivi molto dettagliatamente il carattere e la “maschera” di Vittoria, quasi da odiarla….per poi ! è casuale o hai voluto creare prima uno stato per accrescere dopo un senso di…liberazione ?
La crescita e l’evoluzione di Vittoria sono state quasi naturali. Volevo raccontare la storia di una donna borghese che totalmente piena di sé e sicura della sua posizione nella società non guarda al di là del proprio naso. Una donna esibizionista, arrogante, presuntuosa e falsa, ipocrita, che frequenta solo donne del suo rango e della sua stessa pasta. Volevo raccontare insomma quel mondo dorato che molti possono invidiare non conoscendone le fragilità, per poi invece non solo far vedere le falle profonde ben nascoste nella vita di persone come lei, ma raccontare allo stesso tempo come dietro persone apparentemente discutibili si nascondano esseri umani fragili, con problemi irrisolti che partono da molto lontano, e anzi, nel caso specifico di Vittoria, si trascinano attraverso ferite dell’infanzia. Dolori muti che nessuno trova il coraggio di smascherare, se nella vita non capita qualcosa di sconvolgente che ci obbliga a gridare quel dolore sordo che abbiamo voluto nascondere.

Quello di Vittoria è un percorso che hai compiuto anche tu ?
Tutti noi conosciamo momenti di dolore, sofferenza, cambiamenti e stravolgimenti che ci obbligano a guardarci dentro, e se capita, cambiare direzione. A volte risulta facile, altre difficile, e altre ancora complicato. Ma credo che l’essere umano abbia dentro di sé energie che non conosce, e che vengono scoperte (e forse è un bene che sia così) solo quando viene messo a dura prova. Certo che anche io ho avuto momenti duri, ma come Vittoria non mi sono mai tirata indietro. E sono cresciuta. Diventando forse anche più sensibile nei confronti degli altri esseri umani. Siamo persone e nessuno è migliore degli altri. E’ la vita, che con le sue occasioni ci dà la possibilità di esprimerci in un modo o nell’altro. Sta a noi la scelta di migliorarci, e non è mai troppo tardi per cambiare direzione. Vittoria lo dimostra… Il suo percorso è quello di molti di noi.

Pensi che molte donne altezzose, schizzinose…alla fine per accorgersi della propria vuotezza ed apparenza debbano sbattere il muso contro la perdita del loro “bene “ ?
Non auguro a nessuno di provare un grande dolore per migliorarsi, come nel caso della protagonista del mio romanzo, semmai auguro a chiunque di arrivare a migliorarsi prima che il male faccia capolino nella vita. Ma so con certezza che il dolore ci migliora. Non c’è solo il “male” dentro al male. A volte, incredibilmente, sono le occasioni peggiori a offrirci le migliori occasioni di cambiamento. Questa è l’unica faccia positiva del dolore: non rimanere uno schiaffo inutile nelle nostre vite!

Ritieni che il tuo libro possa servire a donne che non si accorgono del proprio egocentrismo, anche mascherato a volte di vittimismo, perché riconquistino i valori dell’essere umani ?
Non credo di poter insegnare niente a nessuno. Il mio romanzo racconta la storia di una donna, della sua famiglia e di una fetta della nostra società. Attraverso il racconto di questa donna e della sua famiglia faccio vedere qual è la loro verità, la loro situazione e il vuoto incolmabile che si crea quando ci si concentra solo su se stessi e sulle proprie velleità. Per fortuna la sensibilità che ognuno di noi possiede a volte ci impone di fermarci e guadare in faccia la realtà. E non sempre questo momento è “un bel momento”. La verità, specialmente se parla dei nostri fallimenti, è una dura prova. Prendiamo il caso di Vittoria. Da una parte c’è un marito che la tradisce. Ma perché? E poi i suoi due figli. Apparentemente due ragazzi perfetti, belli, sani, studiosi, fortunati. E invece…E allora? Che cosa è successo? E’ successo che la signora Vittoria, per trent’anni concentrata solo su stessa e sulla sua vacuità, si è persa tutto, compresa la sua famiglia, che dava per scontata. Ma invece non era così, e ognuno viaggiava verso la sua autodistruzione, ma…Ma alla fine, tenacemente, Vittoria riprenderà in mano le redini di tutto, portando la salvezza in quella famiglia in una maniera del tutto sorprendente, soprattutto perché è proprio lei a farlo! La regina della vanità! Ma le apparenze ingannano sempre!

 

<continua>

CONDIVIDI

Profilo Autore

Dols

Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

Lascia un commento


− due = 1