In un mondo migliore

0
In un mondo migliore di Lizzie
Due mondi a confronto con le loro ansie le loro paure.

Uscito nelle sale cinematografiche nel dicembre 2010, dopo aver vinto l’Oscar  2011 per il Miglior Film Straniero ” In un mondo migliore” della regista danese Susanne Bier continua a essere proiettato nei cinema d’essai: questo a testimoniare il suo valore e l’ alto indice di gradimento.
Non è innovativo il tema della regista danese, come non lo è l’approccio che mette male e bene  in perfetta antitesi, ma tocca le nostre corde più intime per la sua attualità.Questa contrapposizione la viviamo infatti oggi  nelle strategie territoriali di un mondo che si sta ricomponendo e slabbrando. Ma comincia da molto lontano e vive nelle nostre coscienze.
Due panorami che si sovrappongono e alla fine si congiungono: da una parte Il dottor Anton (Mikael Persbrandt), che opera in un campo profughi in Africa (verosimilmente la Somalia dove si combattono tuttora lotte  tribali) e dall’altra la placida e monotona campagna danese. non scevra di tensioni sebbene non epocali.Il dottore torna a casa dal suo lavoro di medico di frontiera nella monotona tranquillità di una cittadina della provincia danese.
Qui si incrociano le vite di due famiglie e nasce una straordinaria e rischiosa amicizia tra i giovani Elias (Markus Rygaard) e Christian
(William Jøhnk Nielsen). Il primo figlio di una famiglia in crisi, quella del dottore, ma educato a seri e sani principi sociali ed umani; il secondo triste e orfano di madre ( morta di tumore) in perenne dissidio
con il padre che ritiene responsabile della morte della moglie, per non averla voluto prolungare la sua agonia.
La solitudine, la fragilità dell’uno e il dolore dell’altro incombono su quell’ amicizia che  si trasformerà in una pericolosa alleanza
e in un inseguimento mozzafiato in cui sarà in gioco la vita stessa dei due adolescenti.
Le situazione sembrano riassettarsi verso la fine della pellicola, lasciando indietro le immagini di odio e di morte all’inizio della proiezione.Un film a lieto fine quindi…ma che non tralascia di sviscerare le angoscie e le bassezze della vita.
Alla fine, mentre scorrono i titoli di coda, ci si può  lasciar cullare dalle immagini della dolce campagna e dei fitti boschi danesi che coronano la proiezione come un  prezioso sigillo di armonia ritrovata.
REGIA: Susanne Bier
SCENEGGIATURA: Susanne Bier, Anders Thomas Jensen
ATTORI: Mikael Persbrandt, Markus Rygaard, William Jøhnk Nielsen, Trine Dyrholm, Ulrich Thomsen, Anette Støvelbæk, Toke Lars Bjarke, Camilla Gottlieb

Articoli correlati:

  1. Buon 2021 da Alice Pazzi
CONDIVIDI

Profilo Autore

Dols

Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

Lascia un commento


sette + 6 =